Trebbiano toscano

Il Trebbiano toscano appartiene alla grande famiglia dei Trebbiani, composta da varietà tra le più comuni e coltivate d’Italia, tutte abbastanza omogenee, sia per ciò che riguarda il colore delle bacche (in genere sono bianche) che per le caratteristiche sensoriali delle uve (sono a sapore semplice). Analogamente alla Malvasia bianca lunga ha conosciuto, negli ultimi anni, anche in Maremma, un netto e costante arretramento nelle superfici coltivate, arrivando a poco meno di 350 ettari (nel 2006 sfiorava i 600 ettari), per oltre la metà concentrati nei comuni di Pitigliano e Sorano. 

È conosciuto anche con i sinonimi Biancame, Albanella, Trebbianone, Trebbianello, Albano, Elba, ma il più usato in territorio maremmano è Procanico.

È quasi certamente originario del bacino orientale del Mediterraneo e le citazioni più antiche che lo riguardano risalgono al 1200 e sono quasi sempre legate alla Toscana. Sebbene le testimonianze storiche e letterarie sui Trebbiani siano antiche e numerose, a conferma dell’importanza avuta in passato non soltanto in Italia, ma anche in altri Paesi del bacino del Mediterraneo, non esiste una versione certa sull’origine del nome. Taluni pensano che Trebbiano possa derivare dal termine latino Trebulanum, utilizzato al tempo dei Romani per identificare vini provenienti da precise località. Il nome con il quale il Trebbiano toscano è conosciuto in Francia, cioè Ugni Blanc, può far ritenere che quest’uva corrisponda alle antiche Eugenie citate da Plinio, termine latino utilizzato per indicare una “nobile origine”.

È un vitigno con epoca di maturazione tardiva e una notevole vigoria, e si adatta a diversi tipi di terreno, pur preferendo quelli non troppo fertili e gli ambienti poco ventosi e non troppo siccitosi.

I vini sono di colore giallo paglierino, poco profumati ma delicati, con lievi note fruttate (frutta a polpa bianca), piuttosto neutri al sapore e abbastanza alcolici, dotati di buona acidità, tanto che vengono spesso utilizzati in assemblaggio con vini di altre varietà.

I vini Trebbiano toscano si prestano ad abbinamenti con antipasti di mare, minestre e zuppe delicate, piatti a base di pesce, molluschi e crostacei, formaggi freschi e delicati, come il ravaggiolo, la ricotta mista o il tipico marzolino.

Il vitigno Trebbiano toscano e Maremma Toscana DOC:

Maremma Toscana DOC «Bianco» e «Bianco Riserva» (presenza nel limite minimo del 60% da solo o congiuntamente a Vermentino e Viognier)

Maremma Toscana DOC «Bianco Spumante» (presenza nel limite minimo del 60% da solo o congiuntamente a Vermentino e Viognier)

Maremma Toscana DOC «Passito Bianco» (presenza nel limite minimo del 60% da solo o congiuntamente a Vermentino e Viognier)

Maremma Toscana DOC «Vendemmia Tardiva Bianco» (presenza nel limite minimo del 60% da solo o congiuntamente a Vermentino e Viognier)

Maremma Toscana DOC «Vin Santo» (presenza fino al 100% da solo o congiuntamente a Malvasia bianca lunga)

Maremma Toscana DOC «Trebbiano» (presenza per almeno l’85%)

Maremma Toscana DOC «Trebbiano Vendemmia Tardiva» (presenza per almeno l’85%)

Maremma Toscana DOC Bivarietale: Trebbiano associato ad altro vitigno a bacca bianca (presenza tra il 15% e l’85%)

Torna in alto