Malvasia bianca lunga

È una varietà coltivata da secoli in Toscana, probabilmente arrivata, come le altre Malvasie, dal Mediterraneo orientale, forse in periodo medioevale. In Maremma, come in altre zone della Toscana, ha conosciuto negli ultimi anni un netto arretramento nelle superfici coltivate, arrivando a poco meno di 50 ettari, ovvero circa la metà di quelli presenti nel 2006, concentrati soprattutto nei comuni di Pitigliano, Sorano, Manciano e Scansano.

È conosciuta anche con i sinonimi Malvasia del Chianti, Malvasia toscana, Malvagia, Malvasia verace, Zante bianca.

Il nome Malvasia deriva dalla cittadina greca di Monemvassia o Monembasia, situata sulle coste del Peloponneso, famosa per la sua rocca e per il suo porto, dal quale i Veneziani hanno imbarcato, per la prima volta, un vino dolce e aromatico, spesso liquoroso, destinato agli scambi commerciali con i Paesi dell’Europa continentale e, ovviamente, al mercato italiano, in primis a quello delle regioni settentrionali controllate dalla Serenissima. È certo, tuttavia, che la parola Malvasia abbia origini più remote e vada ricercata nei vini dolci prodotti nell’antica Grecia con la tecnica dell’appassimento delle uve al sole, chiamati allora criticos, poiché prodotti sull’isola di Creta, oppure pramnios o thireon.

È un vitigno con epoca di maturazione media, che preferisce i terreni collinari, non troppo freschi e siccitosi, con clima temperato-caldo; dimostra, tuttavia, una buona resistenza ai freddi invernali.

La Malvasia bianca lunga è una delle Malvasie a bacca neutra, non aromatica, nelle quali i terpeni odorosi liberi si trovano in quantità molto basse, per cui non è possibile avvertire il tipico aroma floreale e fragrante. I vini sono di colore giallo paglierino, lievemente aromatici, sapidi, morbidi (per via della bassa acidità), amarognoli, dal buon corpo e la giusta alcolicità.

I vini da Malvasia bianca lunga si prestano perfettamente ad abbinamenti con minestre, antipasti e formaggi freschi, come il tipico marzolino o la caciotta.

Il vitigno Malvasia bianca lunga e Maremma Toscana DOC:

Maremma Toscana DOC «Bianco» e «Bianco Riserva» (presenza nel limite massimo del 40% come uva complementare a bacca bianca)

Maremma Toscana DOC «Bianco Spumante» (presenza nel limite massimo del 40% come uva complementare a bacca bianca)

Maremma Toscana DOC «Passito Bianco» (presenza nel limite massimo del 40% come uva complementare a bacca bianca)

Maremma Toscana DOC «Vendemmia Tardiva Bianco» (presenza nel limite massimo del 40% come uva complementare a bacca bianca)

Maremma Toscana DOC «Vin Santo» (presenza fino al 100% da solo o congiuntamente a Trebbiano toscano)

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